Siamo attenti al futuro dell’asp

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Nell’ultimo anno l’ASP Don Cavalletti è stata abbandonata da Borghi e dalla sua giunta. A partire da Gennaio 2018 sono stati persi 1 infermiere e 5 operatori. L’organico dell’Istituto è stato ridotto a livelli intollerabili. Solo pochi anni fa l’ASP era amministrata da un direttore a tempo pieno coadiuvato da 2 amministrativi e 2 coordinatori, mentre oggi la gestione del Don Cavalletti è affidata ad una Direttrice che lavora a tempo parziale (18 ore a settimana) supportata da un solo coordinatore. In questo scenario desolante, nei giorni scorsi è stata comunicata la volontà di esternalizzare anche la cucina, per altro senza fornire razionali convincenti. Un passivo di bilancio di 17.000 Euro non giustifica infatti il taglio dei servizi ed è una cifra sostanzialmente trascurabile anche per il Comune di Carpineti. Inoltre, la cucina dell’ASP è sempre stata rifornita da aziende locali, e questa scelta avrà quindi immediati riflessi sull’economia carpinetana.

Nonostante gli obblighi di legge il sito dell’ASP Don Cavalletti è stato indisponibile per diversi mesi e ancor oggi non sono pubblicati i bilanci dell’Istituto. Mancano tutti gli elementi di base che garantiscono il controllo in trasparenza di una azienda pubblica. Neppure noi abbiamo avuto la possibilità di analizzare in dettaglio i bilanci dell’ASP. Per queste ragioni, se nei prossimi giorni non verrà risolta la situazione, valuteremo l’opportunità di segnalare il caso all’Autorità Nazionale Anticorruzione perché vengano presi i provvedimenti necessari.

Mancano due mesi alle elezioni e crediamo che spetti al nuovo Sindaco e alla nuova giunta prendere ogni decisione sul futuro del Don Cavalletti. In pochi mesi sono state raccolte oltre 800 firme a sostegno della gestione pubblica dell’Istituto. Crediamo che l’indicazione dei cittadini sia molto chiara e che sia necessario individuare soluzioni in grado di mantenere un elevato livello di qualità nei servizi per gli ospiti dell’Istituto e per le loro famiglie, garantendo però allo stesso tempo il rispetto dei diritti per le operatrici della struttura. La battaglia per salvare l’ASP Don Cavalletti non è ancora finita.

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