Replica alla nota sull’ASP Don Cavalletti

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Dopo 5 anni di amministrazione il Sindaco Borghi continua ad addossare agli altri le responsabilità della gestione dell’ASP Don Cavalletti. Durante il 2018 l’organico dell’Istituto è stato svuotato. Oggi si esternalizza la gestione della cucina ma da Gennaio 2018, sono stati persi 1 infermiere e 5 operatori. Inoltre, se un prima la struttura era guidata da un direttore a tempo pieno coadiuvato da 2 amministrativi e 2 coordinatori, oggi l’Istituto può contare solo sulla Direttrice, che però opera a tempo parziale, e su 1 coordinatore.

Borghi dice di essersi impegnato per ripianare debiti maturati perlopiù negli anni precedenti. Perlomeno, aggiungiamo noi, sarebbe doveroso da parte sua ricordare che la precedente amministrazione ha lasciato un avanzo di bilancio di 400.000 Euro che permetteva di coprire agevolmente la situazione debitoria dell’Istituto. Ci complimentiamo col Sindaco per il finanziamento ottenuto per la ristrutturazione della vecchia stalla, ma ribadiamo che la priorità deve essere data agli interventi sulla struttura che ospita gli anziani, e in cui lavorano gli operatori dell’ASP.

Oggi Borghi sostiene che la trasformazione dell’ASP in una ASC possa essere la soluzione da perseguire. Siamo sorpresi per la velocità con cui ha cambiato opinione. Tuttavia i cittadini e gli operatori della struttura ricordano bene che il Sindaco, come ha ripetuto in diverse occasioni pubbliche, ha sempre avuto l’intenzione di privatizzare i servizi del Don Cavalletti, affidandoli ad attori privati. Evidentemente, anche se la campagna elettorale non è ancora iniziata, l’avvicinarsi delle elezioni è motivo di nervosismo e preoccupazione per Borghi.

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